The "INCANTO" by Giuseppina Irene Groccia envelops woman and the human eye in an introspective, disturbing and intense Eden. The author cultivates the budding of concrete spaces in the land of meaning: it seems to deposit, in a liquefied dream reality, the meaningfulness of lively sighs which, like stones in an experiential pond, generate intimate echoes. The sound of longings and thoughts then expands, creating an important depth in the sphere of human listening. It raises further different material "harshness", creating a linguistic / experiential diversification. Released this predisposition, Giuseppina Irene Groccia entrusts the essence of a destabilizing beauty to that fluctuating ground: the sign, which expresses her figure, is in fact confused by mysterious and dark plots and also by purple and ethereal tonal passions, as by candid and full shivering colors. They break the sign certainty and seduce the form to the point of flourishing the concrete presence of an enchanting female being, whose personality, expressed in a charismatic way by the author, bewitches.
Maria Marchese
L’ “INCANTO” di Giuseppina Irene Groccia avvolge donna e occhio umano addentro un eden introspettivo, conturbante e intenso. L’autrice coltiva nella terra di senso la gemmazione di concreti spazi: sembra depositare infatti, in una liquefatta realtà onirica, la sensatezza di vivi sospiri che, come sassi in uno stagno esperienziale, generano echi intimi. Il suono degli aneliti e dei pensieri allora si espande, creando uno spessore importante nella sfera dell'ascolto umano. Eleva ulteriori "asprezze" materiche difformi, creando una diversificazione linguistico /esperienziale. Liberata questa predisposizione, Giuseppina Irene Groccia affida a quel fluttuante suolo l’essenza di una destabilizzante bellezza: il segno, che ne esprime la figura, viene infatti confuso da misteriose e oscure trame e altresì da purpuree e eteree passionalità tonali, come da candidi e pieni brividi cromatici. Essi frangono la certezza segnica e seducono la forma al punto tale da fiorire la concreta presenza di un essere femminile incantevole, la cui personalità, espressa in maniera carismatica dall’autrice, ammalia.
Maria Marchese
ERYKAH DI GIGRO BY MARIA MARCHESE
Giuseppina's woman Irene Groccia Artistically speaking "GIGRO" blooms from a profound catharsis, which culminates in metabolizing a decisive sign and a minimal chromatic pentagram, in the same artistic imaginary; the manifestation of her feminine universe is then expressed, to the observer's gaze, as a real and vivid vision of a strong-willed temperament. The Calabrian artist then intervenes by orchestrating tonal softness and intensity in order to free the essence of a fragile sensual woman. The feminine dimension, which the author resolves in her works, defines an intimate, mysterious and extremely sensual space.
The work will be present in the context of the Sulmona 2021 Prize on a selection by the gallery owner Vincenzo Le Pera of the Art Gallery "Il Triangolo" in Cosenza. The event will take place at the former Convent of Santa Chiara, in the City of Ovid.
Maria Marchese
ERYKAH DI GIGRO A CURA DI MARIA MARCHESE
La donna di Giuseppina Irene Groccia Artisticamente parlando “GIGRO“ fiorisce da una profonda catarsi, che culmina col metabolizzare un segno deciso e un pentagramma cromatico minimale, nel medesimo immaginario artistico; la manifestazione del suo universo femminile si esprime allora, allo sguardo dell’osservatore, come reale e vivida visione di un temperamento volitivo. L’artista calabrese interviene poi orchestrando tenuità e intensità tonali così da liberare l’essenza di una donna fragilmente sensuale. La dimensione femminea, che l’autrice risolve nelle proprie opere, dirime uno spazio intimo, misterioso e oltremodo sensuale.
L’opera sarà presente nel contesto del Premio Sulmona 2021 su selezione del Gallerista Vincenzo Le Pera della Galleria d'Arte "Il Triangolo" di Cosenza. L'evento si svolgerà presso l’ex Convento di Santa Chiara, nella Città di Ovidio.
Maria Marchese
One of the most obvious features of photography is the ability to fix in a fraction of a second the reality that surrounds us, the decisive subject, the imagined artifice. An extraordinary characteristic that has, however, generated, with the spreading of the medium and its instinctive ease of use, an endless, disconcerting production of disconsolate obviousness and a total lack of realistic self-criticism. In this worrying general panorama, Giuseppina Irene Groccia's research emerges with certainty immediately setting aside the temptation to trivially document aspects of the world around us, or of everyday life, to enter a personal space where the image, the subject, can be a stimulus and an invitation to a more intimate and deep emotional and investigative involvement. The bodies, the figures (fundamental subject in her current imaginary) abandoned their real physicality, their recognisability, become imaginary projections, sublimated sensations, recalled by an incorporeal parallel universe: living spirits, materialization of ethereal presences, breezes swaying and floating dance steps; are narrative vibrations capable of reconstructing emotions, states of mind, moments escaped from the immense region of the metaphysical unconscious made visible by an engaging visionary interpretation ... similar linear paths to scriptures, need to pass on messages (perhaps) or the story of events, events, situations experienced and re-emerged, even in this case, from that inscrutable, contradictory personal introspective territory torn between reality and fantasy and filled with fascination and wonder, pitfalls and seductions, mirages and temptations ...
Alessandro Binotti
Una delle caratteristiche più evidenti della fotografia è la possibilità di fissare in una frazione di secondo la realtà che ci circonda, il soggetto deciso, l’artificio immaginato. Caratteristica straordinaria che ha però generato, con la dilagante diffusione del mezzo e la sua istintiva facilità d’uso, una sterminata, sconcertante produzione di sconsolanti ovvietà e una totale mancanza di realistica autocritica. In questo preoccupante panorama generale la ricerca di Giuseppina Irene Groccia emerge con sicurezza accantonando da subito la tentazione di documentare banalmente gli aspetti del mondo che ci circonda, o della vita quotidiana, per addentrarsi in uno spazio personale in cui l’immagine, il soggetto, possano essere stimolo e invito ad un coinvolgimento emozionale e indagativo più intimo e profondo . I corpi, le figure (soggetto fondamentale nell’attuale immaginario dell’autrice) abbandonata la propria fisicità reale, la propria riconoscibilità, divengono così proiezioni immaginarie, sensazioni sublimate, richiamate da un incorporeo universo parallelo: spiriti vivi, materializzazione di eteree presenze, brezze ondeggianti e fluttuanti passi di danza; sono vibrazioni narranti in grado di ricostruire emozioni, stati d’animo, attimi sfuggiti dall’immensa regione dell’inconscio metafisico resi visibili da una coinvolgente interpretazione visionaria che, sorprendentemente, possiamo ritrovare anche negli affascinanti sky-line realizzati con la reinterpretazione di architetture e monumenti storici, nelle strutture, nelle cose del nostro quotidiano o addirittura nell’ampia produzione di grafiche digitali in cui le immagini (questa volta necessariamente realistiche e immediatamente identificabili) vengono dissimulate da macchie, chiazze e gocciolature, da graffi, righe… percorsi lineari simili a scritture, necessità di tramandare messaggi (forse) o il racconto di eventi, accadimenti, situazioni vissute e riemerse, anche in questo caso, da quell’imperscrutabile, contraddittorio territorio introspettivo personale combattuto tra realtà e fantasia e gremito da fascinazione e meraviglia, insidie e seduzioni, miraggi e tentazioni…
Alessandro Binotti
Essere e tempo, esserci per il tempo e attraverso il tempo, sono i dati ontologici della recherche spirituale nel travaille di Giuseppina Irene Groccia. Kronos eterno e assiduo divoratore dei suoi figli, inneggia alla corruzione delle sue creature inermi, sottoposte alle passioni umane. L’artista pone il suo sguardo oltre i confini della percezione sensoriale e vede dal suo aldiquà i tanti aldilà. Il mondo possibile conosce nei suoi lavori delle visioni degli altroquando. Territori meditati e impossibili riescono nell’operatio dell’artista a concretizzarsi, generando una compenetrazione degli spazi temporali, primordiali e ancestrali, che si s’immanentizza e percepisce nella quotidianità. Le sue creature in fuga inneggiano all’assoluto, e attraverso territori desolati e tranquilli, dove la luce naturale ha difficoltà a illuminare gli oggetti coltri e smarriti. Lo spazio risulta assente, privo di significato, e gli enti, in quanto tali, non hanno la necessità del suo richiamo, anzi, al contrario, non lo meditano affatto. I suoi soggetti non sono dediti alla loro autopercezione, non si occupano l’uno dell’altro e non percepiscono il pieno ontologico delle cose. I personaggi fotografati da Giuseppina Irene Groccia effettivamente sono esistenti e concreti, e le loro ombre proiettate dagli stessi sono loro custodi che s’intravvedono attraverso i canali della memoria umana. Questi personaggi appartengono e albergano nel mondo delle idee innate, ovvero hanno un’esperienza extrasensoriale e non immanente e assoluta. L’artista rifiuta nella totalità la sua sosta programmata all’interno dei confini ontologicamente precostituiti da una volontà esterna e preordinatrice, ma sceglie altro, preferendo invece soffermarsi sui confini che suddividono gli spazi di sudditanza terrestre.
Jeanfrancois Pugliese Art Critique
Being and time, being there for time and through time, are the ontological data of the spiritual research in the travaille of Giuseppina Irene Groccia. Kronos eternal and assiduous devourer of his children, praises the corruption of his defenseless creatures, subjected to human passions. The artist places his gaze beyond the boundaries of sensory perception and sees the many afterlife from his afterlife. The possible world knows in its works visions of the other when. Meditated and impossible territories succeed in the artist's work to materialize, generating a interpenetration of temporal, primordial and ancestral spaces, which becomes immanent and perceived in everyday life. His creatures on the run praise the absolute, and through desolate and peaceful territories, where natural light has difficulty illuminating lost and lost objects. Space is absent, meaningless, and entities, as such, do not have the need for its appeal, on the contrary, they do not meditate on it at all. His subjects are not dedicated to their self-perception, do not deal with each other and do not perceive the full ontological aspect of things. The characters photographed by Giuseppina Irene Groccia are actually existing and concrete, and their shadows cast by them are their custodians who can be seen through the channels of human memory. These characters belong and live in the world of innate ideas, that is, they have an extrasensory and not immanent and absolute experience. The artist totally refuses his planned stop within the ontologically pre-established borders of an external and pre-ordering will, but chooses something else, preferring instead to dwell on the borders that divide the spaces of terrestrial subjection.
Jeanfrancois Pugliese Art Critic
A journey into the female soul, through the figure of the face: it is the path to which the paintings by Giuseppina Irene Groccia are bound. A journey not at all simple, since the woman of Gigro is perpetually and deliberately elusive, protests and retracts, reveals and at the same time hiding, tells and leaves to the observer the task and the ability to tell beyond the design, line and colors .... She is a constantly moving figure, never tedious or depressed, willing to talk but without letting herself grasp completely, jealously elegant in preserving her intimacy, the mystery and the greatness she is aware of; she now loves to talk about herself and her intimate drama but at the same time careful to avoid the banal emphasis, almost as to defend that extraordinary universe of life and pain, defeat and redemption, but also of beauty and desire, which has always been a symbol and together caretaker, urging the observer to seize new emotions, to travel on new readings; now it seems to glitter to those who cross her gaze to immediately retire to her mystery. So, the observer perceives moods and different situations, carving one to discover another, in a play of lights and shadows, of tensions and distant tones, of suspensions and fast resolutions. The tracks of "Anime in Controluce" as well as of digital collections: Gigro's woman tells herself and her intimate mystery, with shadows and colors, looking in the eyes or sowing her eyelashes: she gives and resumes her own life. In her face is the story of all women.
Rolando Mendicino
Un viaggio nell’animo femminile, attraverso la figura del volto: è il percorso a cui obbligano i dipinti di Giuseppina Irene Groccia. Un viaggio non affatto semplice, poiché la donna di Gigro è perennemente e volutamente sfuggente, si sporge e si ritrae, si svela e nel contempo si occulta, si racconta e lascia però all’osservatore il compito e la capacità di raccontare oltre il disegno, la linea, il colore, il chiaroscuro…. E’ una figura in costante movimento, mai noiosa o scontata, disposta anzi a dialogare ma senza lasciarsi afferrare del tutto, gelosamente elegante nel preservare la propria intimità, il mistero e la grandezza di cui è consapevole: così ora ama parlare di sé e del suo intimo dramma ma nel contempo attenta ad evitare l’enfasi banale, quasi a voler difendere quell’universo straordinario di vita e di dolore, di sconfitta e di riscatto, ma anche di bellezza e di desiderio, di cui da sempre è simbolo e insieme portatrice, sollecitando anzi l’osservatore a cogliere nuove emozioni, a viaggiare su nuove letture; ora invece sembra ammiccare a chi incrocia il suo sguardo per ritrarsi immediatamente nel suo mistero. Così l’osservatore percepisce gli stati d’animo e le situazioni più diverse, carpendone una per scoprirne un’altra, in un gioco di luci e di ombre, di tensioni e di toni distesi, di sospensioni e veloci risoluzioni. Sono i percorsi di “Anime in controluce” come anche delle collezioni digitali: la donna di Gigro racconta di sé e del suo intimo mistero, con le ombre e coi colori, guardandoti negli occhi o socchiudendo le ciglia: si dona e si riprende la propria vita. Nel suo volto è la storia di tutte le donne.
Rolando Mendicino
ART AS AWARENESS AND SELF-DETERMINATION OF GENDER
"One is not born as a woman, you become" Simone de Beauvoir Paintings by Giuseppina Irene Groccia (GiGro) are a combination of clever design and excellent shading. The brushwork is very delicate, even when the painting is done on ground matter. What can't be achieved with the brush, namely hue, it is created with fingers. The artist caresses her figures, she moulds them with brush strokes and with her fingertips. And, by caressing them, her face portraits take on expressions that are not just current temporary mood states, but instead crucial moments in a woman's life: sensuality, pleasure, emptiness, harmony, vanity, melancholy, regret, despair, challenge. The absolutely dominant subject in GiGro's paintings is a young-adult woman, charged with a high level of maturity, always aware of herself. It's unusual to see flowers and we are surprised by a lonely urban landscape. It's womanhood, constant center of the scene. Even when trying to represent her weakness ( "Fragile"), the female figure holds a proud look, sure, balanced: fragility is represented by a crackle effect on the canvas intended to mean that she is not the one at risk of crumbling, rather it is the context where she lives that is on the point to shatter at any time. The woman in Gigro's art is never vulgar, nor she knows a mediocre modesty. She's perfectly comfortable in her body and her own nakednes; she can mirror herself onto it, lay upon it, or even burst in a raging and wrangled dance of an existence wrapped by moral and social cages. Yet, once again, the woman seems perfectly aware of her ego, she can wipe out the psycho-physical walls of the cell where she was forced into, by centuries of domestic and social subjugation. We are confronted, summing up, with an ethic of gender liberation, spanning through a dialectical path made of introspection / creation / expression. The introspective and intimate side - in fact, women are actually always represented alone - is developed and made aware through the pictorial creation. The artist's language expresses and communicates an acquired awareness of tenacious emancipatory possibilities of the female universe, above any patriarchal or moralistic rule. In this dialectical transition between interior and externalization, Giuseppina Irene Groccia's art assumes meaning, purpose and charm.
William Frediani Admin of Italian Museum of Contemporary Art
L'ARTE COME PRESA DI COSCIENZA E AUTODETERMINAZIONE DI GENERE
“Non si nasce donne: si diventa.” Simone de Beauvoir La pittura di Giuseppina Irene Groccia (GiGro) è una combinazione di sapiente disegno e di sfumature eccellenti. La pennellata è molto dolce, anche quando il dipinto è eseguito su base materica. Dove non può arrivare il pennello, la sfumatura è creata con le dita. L'artista carezza le sue figure, le plasma a colpi di pennello e di polpastrello. E, carezzandoli, i suoi volti assumono espressioni che rappresentano non stati d'animo momentanei e passeggeri, ma momenti cruciali nella vita di una donna: sensualità, piacere, vuoto, armonia, vanità, malinconia, rimpianto, disperazione, sfida. Il soggetto assolutamente predominante nelle tele di GiGro è una donna giovane-adulta, carica di un alto livello di maturità, sempre presente a se stessa. E' raro incontrare fiori e ci si stupisce di un solitario paesaggio metropolitano. E' la donna ad essere costantemente al centro della scena. Anche quando si cerca di rappresentarne la debolezza ("Fragile"), la figura femminile mantiene uno sguardo fiero, sicuro, saldo: la fragilità è rappresentata da un effetto cracklé sulla tela a significare che non è lei ad essere in pericolo di crollo, piuttosto è il contesto in cui vive che può andare in frantumi da un momento all'altro. La donna di Gigro non è mai volgare, ma neppure conosce una mediocre pudicizia. E' perfettamente a suo agio nel proprio corpo e con la propria nudità; può contemplarvisi, adagiarvisi o addirittura esplodere in una danza rabbiosa e contorta di un'esistenza rinchiusa in "gabbie" moralistiche e sociali. Ma, ancora una volta, la donna appare perfettamente consapevole del proprio Io, in grado di spazzare via le pareti psico-fisiche della cella in cui secoli di sottomissione domestica e sociale l'hanno costretta. Ci troviamo di fronte, in conclusione, ad un'etica di liberazione di genere, dipanata attraverso un passaggio dialettico fatto di introspezione/creazione/espressione. L'aspetto introspettivo e intimistico - non a caso, infatti, le donne sono rappresentate sempre sole - viene sviluppato e consapevolizzato attraverso la creazione pittorica. Il linguaggio dell'artista esprime e comunica una consapevolezza acquisita delle tenaci possibilità emancipatorie dell'universo femminile al di sopra di qualsiasi regola patriarcale o moralistica. In questo passaggio dialettico tra interiorità e esteriorizzazione l'opera di Giuseppina Irene Groccia assume significato, portata e fascino.
William Frediani Admin di Italian Museum of Contemporary Art
Edited by Tony Alonzo (Artist) ....
The feeling that emerges by observing for the first time the beautiful works of Giuseppina Irene Groccia, is that of crossing a fine line separating the visible from the invisible world. Giuseppina Irene's pictorial composition is in fact realized on a plastic background in two dimensions and comes to life with the emotions arising from contrasts, such as black and white, light and shadow, joy and sorrow, good and evil, love and hate, visible and invisible, tangible and intangible, body and soul. All is vigorously supported by a great representative vivacity and a strong lyrical impulse and transfiguring, offering the viewer resonance and chiaroscuro contrasts of great emotional impact. The Artist dedicates herself, reaching outcomes of undoubtful interest, to portrait and, by virtue of a very personal feel and a thorough introspective, she becomes a delicate interpreter of the subtlest nuances of the human soul, giving life to compositions of considerable expressive effect. But, surely, Giuseppina Irene gives her best when depicting female nudes, reallized with an exceptional expressive vigor, that makes them vibrate with lyrical pure feeling. It's exactly in such contrasts of lights and shadows, that wrap up, sculpt and feature those naked bodies, immersed in shade, that someone can foresee , beyond the visible physical part, that there is another spiritual one, hidden from our daily perception. And it is amazing how, through the depiction of a naked body, our artist, is able to lead us by hand, to the discovery and revealation of the inner essence of the mysterious feminine beauty of the soul that, too often, is forced to live in solitude, in the golden cage of the body, sometimes almost overwhelmed and suffocated by the sensual outer beauty of the forms, until a lunar light, filtering through the crack of an abstract world, floods it, illuminating and revealing it in all its innermost essence and passion .
La sensazione, che si ha nell'osservare per la prima volta i bellissimi lavori di Giuseppina Irene Groccia, è quella di riuscire a varcare quel sottilissimo confine, che divide il mondo visibile da quello invisibile. La composizione pittorica di Giuseppina Irene si realizza infatti su uno schermo plastico a due dimensioni e vive delle emozioni, che scaturiscono dai contrasti, come il bianco e il nero, la luce e l’ombra, la gioia e il dolore, il bene e il male, l'amore e l'odio, il visibile e l’invisibile, il tangibile e l’impalpabile, il corpo e l’anima. Il tutto è vigorosamente sorretto da una grande vivacità rappresentativa e da un forte slancio lirico e trasfiguratore, che propongono all’osservatore risonanze e contrasti chiaroscurali di notevole impatto emotivo. L’Artista si dedica, conseguendo esiti di sicuro interesse, alla ritrattistica e, in virtù di un sentire tutto personale e di una minuziosa ricerca introspettiva, si fa delicata interprete delle sfumature più impercettibili dell'animo umano, dando vita a composizioni di una notevole efficacia espressiva. Ma, sicuramente, il meglio di sè Giuseppina Irene riesce a darlo nella raffigurazione dei nudi femminili, realizzati davvero con una eccezionale vigoria espressiva, che li fa vibrare di lirico e purissimo sentimento. E’ proprio nei contrasti di luci ed ombre che avvolgono, scolpiscono e caratterizzano questi corpi nudi, immersi nell'ombra, che si intuisce che, al di là di una parte fisica visibile, ce n’è un’altra spirituale celata. Ed è incredibile come, attraverso la raffigurazione di un corpo nudo, la nostra Artista, riesca a condurci, quasi per mano, a scoprire e svelare l’intima essenza della misteriosa bellezza dell’anima femminile che, troppo spesso, è costretta a vivere in solitudine, nella dorata gabbia del corpo, talvolta quasi soverchiata e soffocata dalla sensuale bellezza esteriore delle forme, finchè una luce quasi lunare, filtrando dallo spiraglio di un mondo astratto, non la inonda, illuminandola e rivelandola in tutta la sua più intima essenza e passionalità.
www.tonyalonzo.weebly.com
... Annamaria Niccoli
Giuseppina Irene Groccia 's Art is outstanding, as we see a crescendo of emotions and love for art. The artist had since long made a personal choice not to follow any artistic style, instead she pursued her feelings, creating a small space in the art world. Giuseppina Irene Groccia purposely asks and achieves freedom of expression. The artist stands out for her personal use and attractive color, solitary and haughty female figures emerge from the bottom in an explosion of colors; depicted women have natural poses, a very strong personality consciously conveying lot of femininity. Strong color contrasts between light and shade show a strong emotional impact; black and white, positive and negative, good and bad, this strong contrast of light and shadow gives shape to that inner world of the mysterious female soul, that all women own and can be fully perceived by only a few men She leads the viewer to look and thinking upon, trying to break through the thick veil that often surrounds women, called "Loneliness". The work "Gabbie" is the most representative of this feeling and sometimes female reality, it is a constant and deep feminine soul analysis offered to us by Giuseppina Irene. Creativity, technical innovations, continuous research have a constant and interesting evolution, based on the intensity of the colors and the representation of contemporary figure.
Annamaria Niccoli Collaborator / Freelance Editor at Euroarte and Milan Art Quotes (Lecce)
.... di Annamaria Niccoli
L'Arte di Giuseppina Irene Groccia è particolare, vediamo un crescendo di emozioni e di amore per l'Arte. L'artista da tempo ha fatto una sua personale scelta, quella di non seguire alcun stile artistico, ma quello dei suoi sentimenti, quello di crearsi un piccolo spazio nel mondo dell'Arte. Giuseppina Irene Groccia volutamente chiede e riesce ad avere libertà d'espressione. L'artista si contraddistingue per il suo uso personale e affascinante dei colori, le solitarie e altere figure femminili emergono dal fondo in un 'esplosione di colori; le donne raffigurate hanno pose naturali, una personalità molto forte che con consapevolezza esprimono molta femminilità. I forti contrasti coloristici presentano una gamma chiaroscurale a forte impatto emotivo; il bianco e nero, il postivo e il negativo, il bene e il male, questo forte contrasto di luci e ombre danno corpo a quella parte del mondo e dell'animo misterioso femminile, che tutte le donne hanno e che pochi uomini riescono completamente a percepire. Ella induce lo spettatore a guardare e riflettere, tenta di squarciare quel velo pesante che spesso avvolge le donne, che si chiama "Solitudine". L'opera "Gabbie" è la più rappresentativa di questo sentimento e a volte realtà femminile, è la costante e profonda analisi dell'animo femminile che ci propone Giuseppina Irene. La creatività, le innovazioni tecniche, la continua ricerca hanno una costante e interessante evoluzione, basata sull'intensità dei colori e della rappresentazione della figura contemporanea.
Annamaria Niccoli Collaboratore/Redattore freelance presso EuroArte e Milano Arte Quotazioni (Lecce)
... By Raffaele De Salvatore
Giuseppina Irene Groccia (GiGro) is an artist who focuses her art on study of women, a topic that she's been carrying on for several years. Women populating her canvases are painted in various poses, always portrayed in serene bliss attitudes and always alone, thick features of charm and subtle mystery. These are images, which depict the feelings and emotions of the soul. A painting that sings the praises of beauty, captures all the nuances , harmonizing them in a complex framework of shapes and colors causing the viewer to watch in silence and capture the essence of emotion. Giuseppina Irene Groccia works in a personal style, defining images with gentle brushstrokes of classical ancestry in the rhythm of backgrounds, which can reach defined characters, sweet and unusual vibrations. The environmental context that forms the background to the figures is outlined in order to correlate emotionally to their moods. The artist skilfully knows how to interpret, through her paintings, delicate paths soaked with deep emotions, differently expressed by the women she portrays. The light emanating embellish her artistic effort, always resolved with an effective and balanced chromatism that underlines a continuous research towards the absolute , always turned to the discovery of new never before explored "atmospheres".
Raffaele De Salvatore Managing editor Euroarte (Art and Culture Magazine)
... di Raffaele De Salvatore
Giuseppina Irene Groccia (GiGro) è un'artista che concentra la sua arte sullo studio della donna, una tematica che porta avanti da diversi anni. Le donne che popolano le sue tele sono dipinte in varie pose, sempre ritratte in atteggiamenti sereni di beatitudine e sempre sole, figure dense di fascino e di sottile mistero. Immagini queste, che raffigurano i sentimenti ed emozioni dell'animo. Una pittura che inneggia alla bellezza, coglie tutte le sfumature armonizzandole in una complessa armonia di forme e colori inducendo lo spettatore a guardare in silenzio e cogliere l'essenza dell'emozione. Giuseppina Irene Groccia opera con stile personale, definendo le immagini con dolci pennellate cromatiche di ascendenza classica che nel ritmo delle campiture, sanno conseguire caratteri definiti, dolcezze e inedite vibrazioni. Il contesto ambientale che fa da sfondo alle figure è tratteggiato in modo da correlarsi emozionalmente ai loro stati d'animo. L'artista sapientemente, sa interpretare nelle sue tele, percorsi delicati intrisi di emozioni profonde variamente espresse tra le donne da lei ritratte, la luce che emanano impreziosiscono la sua fatica artistica, sempre risolta con un efficace e calibrato cromatismo che ne sottolinea la continua ricerca della perfezine assoluta rivolta sempre a scoprire inedite "Atmosfere".
Raffaele De Salvatore Responsabile redazione Euroarte (Periodico di arte e cultura)
Giuseppina Irene Groccia GiGro's digital art is remarkable for her depth of artistic and expressive language. When digital meets with good intuition, artistic semantics is freed from all conventionality, from all canonic proportion and style category. Each image is composed of overlappings and research of the female figure (or parts of it), sometimes in very sensual and intimate poses, inspired from Glamour magazines and Pop references. A frame of a story, a snapshot of an image illuminated with imagination, memory and thought. Many people consider Digital Art as something very simple, as if certain effects might be created magically and effortlessly from your computer. Yet there is nothing wronger than that. Behind each work it is enclosed a knowledge of the project, together with a detailed study and perfect planning. The Italian artist's personal research is a conceptual communication that hides a story to be read from different angles. The end result is an image providing an immediate visual sensation such as a painting.
- Danilo Giusino - Expert of Art
.. di Danilo Giusino
La digital art di Giuseppina Irene Groccia GiGro merita per spessore artistico e linguaggio espressivo. Quando il digitale incontra la buona capacità intuitiva,la semantica artistica si svincola da ogni convenzionalità, da ogni proporzione canonica e categoria di genere. Ogni immagine è composta da sovrapposizioni e ricerche della figura femminile (o parti di essa),a volte in pose molto sensuali e intime,con rimandi Glamour magazine e Pop. Una cornice di una storia, una fotografia istantanea di un'immagine illuminata dalla immaginazione, dalla memoria e dal pensiero. Molta gente considera la Digital Art come qualcosa di molto semplice, come se certi effetti venissero creati magicamente e senza sforzo dal computer. Ma non c'è nulla di più errato. Dietro ogni opera è racchiuso una conoscenza del progetto,insieme ad una perfetta pianificazione e studio nei dettagli. La personale ricerca dell'artista calabrese riserva una comunicazione concettuale che nasconde una storia da leggere in diverse angolazioni. Il risultato finale è un'immagine che da la sensazione visiva immediata di un dipinto.
- Danilo Giusino - Esperto D'Arte
When pictorial heart fully meets digital art ,you can not help but think of the extraordinary works of Josephine Irene Groccia (GiGro). Her poetic creativity, always original, carries us with strength and dynamism, in a wonderful world of symbolic scenarios and suspended timeless atmospheres. The human face becomes "landscape of memory" catching, with infinite emotional nuances , the eye of the viewer in continuous references of beauty and seduction. In the contemporary art scene surely these works are of the highest order and of definite interest.
(Prof.Danilo Giusino-Art Critic)
Quando il cuore pittorico incontra pienamente l'arte digitale non si può non pensare alle straordinarie opere di Giuseppina Irene Groccia (GiGro). La sua creatività poetica,sempre originale,ci trasporta con forza e dinamismo,in un meraviglioso mondo fatto di scenari simbolici e atmosfere sospese senza tempo. Il volto umano diventa "paesaggio della memoria" che con le infinite sfumature emozionali cattura l'occhio attento dello spettatore in continui rimandi di bellezza e seduzione. Nel panorama contemporaneo dell'arte sicuramente queste opere sono di primissimo ordine e di sicuro interesse.
(Prof.Danilo Giusino-Critico D'arte)
Poetry by Federica Pasini ...
What started as a hobby flooded very quickly into her life; and we might say that for sure her tagline is "... if I didn't enjoy I would not do it"! She masters an excellent decorative ability, soon making it into an artpiece. Her paintings work out in a rather refined manner what will become her main theme: the various natural poses that some women assume. I wish to emphasize “some women' here, because she paints females aware of themselves and their influence upon men, totally different from those women unfortunately still subjugated to a phallocentric world and almost afraid to exist, to the extent of living in the shadows of a male. The sensuality, the wishes, the little quirks and peculiarities, her awareness of being a Woman, allow her to carefully catch gestures, movements, sometimes erotic, exclusively part of women. Giuseppina Irene often uses different bases which she masterfully always manages to get the perfection of the stroke, used as a pyrography architect. The great artists who came a long way from the last nineteenth century, such as Frida Kahlo, Tamara de Lempicka and getting up even to the contemporary Gina Pane, the Abramovich, Giuseppina Irene Groccia is able to merge all of them in her works, sometimes with nostalgia, but more often she enhances dancing in color pirouettes and almost seems to say: "If I rest, in my slow turning of the eye, I stop by the excess delight of color; Here I no longer fear leaks or fantasies (...) I love the colors, the times of a troubled yearning, unsolvable, vital, and absolute last explanation of cosmo because of my breathing. The light pushes me but color blurs me, preaching the impotence of the body, beautiful, yet still too earthly. And because of color that I give to myself , I'm reminded at times of my appearance and then of my limit. "Poetry of Alda Merino.
Thanks to the special painting of Giuseppina Irene Groccia we women have to learn from history to remain united and help all those who have not yet had the chance to enjoy the emancipation because first of all we are women. ... And dear mates, let's say it with Cristina Muscardini "if fate is against me, worse for it. "
Federica Pasini Historian and Critic of Art
Poetica a cura di Federica Pasini... Ciò che era iniziato come un passatempo inondò con grande rapidità la sua vita; e potremmo dire che sicuramente il suo motto è “…se non mi divertissi non lo farei”! Vi è in lei un’ottima capacità decorativa che ben presto riesce a rendere arte. I suoi dipinti riprendono in maniera molto raffinata ciò che diverrà il suo tema dominante: le varie pose naturali che assumono certe donne. Tengo a sottolineare il ‘certe’ perché lei dipinge femminilità consapevoli di se stesse e della loro influenza nei confronti degli uomini, totalmente differenti dalle donne che ancora purtroppo sottostanno ad un mondo fallocentrico ed hanno quasi paura di esistere, tanto da vivere dietro l’ombra maschile. La sensualità, i desideri, i piccoli capricci, le peculiarità, la sua consapevolezza di essere Donna, le permettono di carpire con attenzione gesti, movimenti, a volte anche erotici, esclusivamente femminili. Giuseppina Irene usa spesso varie basi che con maestria riesce sempre ad avere la perfezione del tratto, quasi usasse un pirografo da architetto. Le grandi artiste che sono riuscite a farsi strada dall’ultimo Ottocento come Frida Kahlo, Tamara de Lempicka e arrivando anche alla contemporaneità Gina Pane, l’Abramovich, Giuseppina Irene Groccia riesce a farle confluire nelle sue opere, a volte anche con nostalgia, ma più spesso le esalta in piroette danzanti di colore e sembra quasi dirci: “S’io riposo, nel lento divenire degli occhi, mi soffermo all’eccesso beato dei colori; qui non temo più fughe o fantasie (…) amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione ultimissima e sovrana dei cosmici perché del mio respiro. La luce mi sospinge ma il colore m’attenua, predicando l’impotenza del corpo, bello, ma ancor troppo terrestre. Ed è per il colore cui mi dono s’io mi ricordo a tratti del mio aspetto e quindi del mio limite.” Poesia di Alda Merini.
Grazie alla particolare pittura di Giuseppina Irene Groccia noi donne dobbiamo imparare dalla storia a rimanere unite e aiutare tutte coloro che non hanno ancora avuto la possibilità di godere dell’emancipazione perché prima di tutto siamo donne.…e care alleate diciamolo con Cristina Muscardini “se il destino è contro di me, peggio per lui”.
Federica Pasini Storico e Critico D'Arte www.federicapasini.it
You lead us cheerily through small paths by means of your figurative works where you explain a happy , clean, organized, way of painting, as a powerful challenging painstakingly expressive mean, to be chosen as objective beauty or conceptually as an accentuated contemporary symbolism. In your paintings someone can also read in a skilly and participating manner, the various psychosomatic and emotional fragility of women, and their wish for a change, also when they cope with with their own bodies which definitely leads more and more to a very clear duality ...
Erasmo Serretti Artist / color therapy
Ci fai percorrere felicemente come dei piccoli sentieri, attraverso le tue opere figurative dove spieghi una pittura felice, pulita, curata, come mezzo espressivo potente e certosinamente impegnativo, da scegliere come bellezza oggettiva oppure concettualmente come accentuato simbolismo contemporaneo, nei tuoi quadri si possono leggere anche talentuosamente in maniera partecipativa, i vari e psicosomatici temi delle fragilità emotive delle donne, e dei loro desideri di cambiamento, anche nei rapporti con il loro stesso corpo che decisamente sfocia sempre di più in un chiarissimo dualismo...
Erasmo Serretti Artista/Cromoterapeuta
Giuseppina Irene Groccia, with her works renews the past, obtaining effects of rare beauty and sensuality, managing to harmonize opposites, blending them in a game of passions becoming a noble and high moment of meeting and tieing ups of souls.
Alfredo Bruni Poet / Writer
Giuseppina Irene Groccia, con le sue opere rinnova il passato, ottenendo effetti di rara bellezza e sensualità, riuscendo a armonizzare i contrari, fondendoli nel gioco delle passioni che diventano momento nobile e alto di incontro e unione di anime.
Alfredo Bruni Poeta/Scrittore
Giuseppina irene Groccia manages to blend perfectly the originality of his technique, which becomes expressive with the sentiments of her "creatures". A path to the heart of feelings, loquacious and deep, shining with its composing elements in the subconscious of the artwork
- Francesca Mezzatesta - Art critic and spectacle
Giuseppina irene Groccia riesce perfettamente a fondere l'originalità della sua tecnica che diviene espressiva insieme ai sentimenti delle sue "creature". Un exursus nel locus delle emozioni loquace e profondo che nel sub introspettivo dell'opera riluce insieme ai suoi elementi di cui è composta. - Francesca Mezzatesta - Critico d'arte e spettacolo